Palma Bucarelli è la prima donna a dirigere un museo pubblico in Italia. Ha introdotto in Italia l’arte astratta e le opere di grandi artisti internazionali ed è riuscita a mettere in salvo importanti opere d’arte durante la Seconda Guerra Mondiale.
Letizia Battaglia è una fotografa italiana, la prima donna-fotografa a lavorare per un giornale italiano e la prima donna italiana ad avere vinto il premio per la fotografia Eugene Smith (fotografo della rivista americana Life). Ha raccontato la Palermo degli anni ‘80 e ‘90, i delitti di mafia, la povertà e la sofferenza della sua città.
Palma Bucarelli.
Palma Bucarelli nasce a Roma nel 1910. Studia lettere ma entra da subito in contatto con la storia dell’arte, per cui sviluppa grande passione. Mentre il fascismo promuove il modello femminile di moglie e madre, Bucarelli costruisce la sua carriera. Nel 1941 diventa direttrice della Galleria Nazionale di arte Moderna di Roma che dura 35 anni. Ha grande intuito e sa cogliere le nuove tendenze dell’arte. Ama sciare ed è appassionata di auto e di moda, è una grande lavoratrice.
Bucarelli dimostra le sue capacità organizzative e il suo amore per l’arte quando c’è da mettere in salvo le opere durante la guerra, che vengono spostate prima a Palazzo Farnese di Caprarola, poi, nel 1944, a Castel Sant’Angelo. Alla fine del 1944, la Galleria riapre. Sono gli anni dell’arte astratta, e scegliere gli artisti da esporre diventa un fatto politico.
La direttrice della Galleria romana fa scelte anti conformiste e introduce l’arte astratta nel museo. Inoltre, apre le porte del suo museo al pubblico per avvicinarlo alle opere.
Gli anni ’50 sono gli anni di mostre sensazionali: la Galleria ospita le opere di Picasso, Pollock e Kandinskij, Modigliani e Le Corbusier. Palma Bucarelli dona alla Galleria un respiro internazionale.
Anche la sua fama diventa internazionale. Nei primi anni ’60 viene invitata negli Stati Uniti a tenere delle conferenze, e anche in Giappone, Brasile, Canada.
Nel 1975, a 65 anni, va in pensione.
Muore nel 1998.
Letizia Battaglia.
Letizia Battaglia nasce a Palermo nel 1935. Alla ricerca della propria indipendenza, appena separata dal marito e madre di due figlie, lascia la Sicilia e si trasferisce a Milano nel 1970. Qui impara per caso a fotografare. L’unico lavoro che trova è per un giornale, e in estate sostituisce i fotoreporter in vacanza.
Nel 1974 ritorna a Palermo dove inizia a lavorare per il giornale locale “L’Ora” e diventa responsabile della fotografia. Racconta con la sua macchina fotografica i fatti di cronaca. Sono gli anni degli assassinii mafiosi.
Il suo impegno di fotografa è continuo fino al 1992, l’anno degli omicidi di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e in cui decide di non raccontare più la mafia. Battaglia continua però a raccontare la sua Sicilia e i soggetti che preferisce sono i bambini e le donne.
Nel 2017 crea il “Centro Internazionale di Fotografia di Palermo”, un archivio storico che raccoglie gli scatti di oltre 150 fotografi, professionisti ed amatori, che desiderano mostrare al pubblico, nazionale ed internazionale, la loro visione della città.
Muore nel 2022.
La cultura italiana moderna.
Questi due personaggi femminili italiani hanno in comune l’eccezionalità della loro carriera in periodi storici in cui il ruolo della donna era quello di moglie e madre. Rappresentano i personaggi italiani rivoluzionari che mi piace fare conoscere alle mie studentesse e ai miei studenti. Questi due personaggi femminili sono al centro di due delle mie lezioni di italiano per stranieri. Mi piace offrire, a chi studia l’italiano con me, l’opportunità di conoscere aspetti della cultura italiana contemporanea e pop e lontana dagli stereotipi.
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