Spesso, quando studiamo una lingua straniera, il nostro primo desiderio è parlare, ma ci dimentichiamo una cosa importantissima: ascoltare. L’ascolto è lo strumento attraverso cui da piccoli abbiamo imparato a parlare nella lingua dei nostri genitori o del paese in cui siamo cresciuti. Impariamo per imitazione: fin da piccoli abbiamo “imitato” i suoni e le parole che pronunciavano i nostri genitori o chi ci ha cresciute/i. Il tema dell’ascolto mi interessa molto. Di recente ho letto un articolo (che è diventato argomento di una lezione di lingua italiana per stranieri) in cui viene spiegata la differenza tra ascoltare per rispondere e ascoltare per capire. Se pratichiamo la seconda modalità, non solo capiamo l’altro, ma ci avviciniamo all’altro.
Se pensiamo allo studio di una lingua straniera, capiamo come ascoltare sia importante per “avvicinarci” all’altro, cioè a chi parla l’italiano. Se ascoltiamo con attenzione notiamo l’accento, le parole scelte, i gesti delle mani o le espressioni del viso di chi parla. In questo modo ci avviciniamo sempre di più non solo alla lingua, ma anche alla sua cultura.
Inoltre, se ascoltiamo in maniera attiva troviamo conferma di quello che impariamo in classe o sui libri: le strutture grammaticali, la costruzione della frase, i modi di dire, la pronuncia e la melodia di una lingua.
Apertura.
Quando studiamo una lingua straniera dobbiamo abbandonare gli schemi che caratterizzano la nostra lingua madre per aprirci a quelli che sono alla base della lingua che stiamo imparando. La cosa difficile è capire perché, ad esempio, in italiano usiamo il congiuntivo per esprimere un dubbio e il condizionale per esprimere un desiderio. L’unico modo per utilizzare le regole che ci permettono di comunicare bene in italiano è ascoltarle e accettarle. E le possiamo accettare se ascoltiamo con attenzione. In questo modo abituiamo l’orecchio. A volte la lingua è anche un fatto di istinto, non solo di ragione.
L’ascolto attivo.
Nell’articolo che ho letto si parla, dunque, di ascolto attivo senza giudizio, senza fretta. L’ascolto attivo ci permette di memorizzare con facilità le informazioni che ascoltiamo. Per sintetizzare, ti elenco 3 dei 7 punti che Marianella Sclavi, etnografa, autrice di diversi libri e pioniera italiana dell’ascolto attivo, ha scritto nel suo libro L’arte di ascoltare.
- Non avere fretta di arrivare alle conclusioni: sono la parte più effimera della ricerca.
Come dicevo prima, l’ascolto fatto per imparare richiede pazienza, non possiamo pretendere di capire il testo di una canzone o le battute di un film in italiano la prima volta che li ascoltiamo. Dobbiamo darci una seconda occasione per comprendere quello che ascoltiamo.
- Se vuoi capire quello che un altro ti dice, considera che abbia ragione, e chiedigli di aiutarti a capire come e perché.
Quando ascoltiamo o leggiamo l’italiano, non confrontiamo le regole o le parole con quelle della nostra lingua madre. Il sistema e la cultura che sono alla base di ogni lingua sono uniche e non per questo meno accettabili di altri. Per questo dobbiamo evitare di paragonare la nostra lingua materna con un’altra lingua. Possiamo solo accettare i meccanismi che sono alla base della grammatica straniera.
- Un buon ascoltatore è un esploratore di mondi possibili. Sta attento ai segnali che più gli appaiono marginali e fastidiosi perché contraddicono le sue certezze.
Chi studia l’italiano come lingua straniera è anche curiosa o curioso di scoprire una cultura nuova, diversa dalla propria. E’ necessario che la accetti per vera per sviluppare un nuovo punto di vista sul mondo.
Studiare in Italia.
Per questo è importante viaggiare in Italia, studiare in Italia, studiare con una insegnante o un insegnante madrelingua. Per migliorare il proprio italiano è necessario essere esposti alla lingua vera il più tempo possibile. E se si pratica l’ascolto attivo riusciamo a memorizzare parole nuove, trovare conferme di quanto imparato in classe, migliorare la pronuncia, capire la cultura.
Sei d’accordo con me? Vuoi provare a studiare con una insegnante madrelingua? Ad aprile ci sarà un corso di gruppo di livello avanzato. Se vuoi maggiori informazioni le trovi qui.
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