I modi e i tempi verbali italiani spesso creano un po’ di confusione in chi studia l’italiano come lingua straniera. Il verbo in italiano è la parte più importante di una frase. Intorno al verbo si organizzano gli altri elementi della frase. Il verbo italiano ha due caratteristiche: il modo e il tempo. Il modo verbale italiano descrive l’atteggiamento di chi parla rispetto a quello che dice. Il tempo verbale italiano, invece, descrive il rapporto temporale tra il momento in cui si parla e il momento in cui si verifica il fatto di cui si parla.
Quello che è importante per chi studia l’italiano come lingua straniera è imparare a usare i modi e i tempi giusti a seconda di quello che si vuole comunicare.
Il modo dei verbi italiani.
Chi parla, attraverso i modi verbali italiani, può esprimere un punto di vista, un’intenzione o un atteggiamento diversi nei confronti di chi ascolta o rispetto al fatto o all’azione di cui parla.
In generale, possiamo dire che, chi parla, può esprimere: certezza, possibilità, desiderio e comando. A ognuno di questi atteggiamenti corrisponde un modo verbale attraverso cui esprimerlo:
certezza: modo indicativo;
possibilità: modo congiuntivo;
desiderio: modo condizionale;
comando: modo imperativo.
Questi primi quattro modi verbali italiani si chiamano modi finiti. In italiano esistono anche i modi indefiniti che sono:
l’infinito
il participio
il gerundio.
In questo articolo ci occupiamo dei modi finiti che sono i più importanti da imparare, comprendere e usare. I modi finiti indicano il tempo, la persona e il numero, i modi indefiniti non determinano la persona e il numero (tranne il participio) e hanno due tempi: il presente e il passato.
In sintesi: i modi verbali italiani sono sette:
indicativo;
congiuntivo;
condizionale;
imperativo;
infinito;
participio;
gerundio.
I tempi dei verbi italiani.
Attraverso i tempi verbali, chi parla indica il rapporto temporale tra il momento in cui si esprime e il momento in cui il fatto di cui parla si verifica. Attraverso i tempi verbali si esprime un rapporto temporale che può essere di:
contemporaneità, quando il fatto avviene nel momento in cui si parla;
anteriorità, quando il fatto è avvenuto in un momento precedente a quello in cui si parla;
posteriorità, quando il fatto avviene in un momento successivo a quello in cui si parla.
In generale il tempo che esprime la contemporaneità è il presente;
il tempo che esprime la anteriorità è il passato;
il tempo che esprime la posteriorità è il futuro.
Come e quando usare i modi e i tempi verbali italiani.
Il modo indicativo è il modo che esprime certezza, si usa in italiano per parlare di un fatto oggettivo, concreto o di una abitudine. Se il fatto di cui si parla è avvenuto in un momento contemporaneo a quando si parla, in italiano usiamo il presente. Se, invece, il fatto di cui si parla è avvenuto in un momento precedente a quando si parla, in italiano si usano i tempi passati dell’indicativo: passato prossimo, imperfetto, passato remoto, trapassato prossimo, trapassato remoto. Infine, se il fatto di cui si parla è avvenuto in un momento successivo a quando si parla, in italiano usiamo il futuro.
Il modo congiuntivo è il modo attraverso cui in italiano si esprimono incertezza, dubbio, opinione. In generale, attraverso il congiuntivo chi parla esprime un atteggiamento soggettivo rispetto al fatto di cui parla. Con il modo congiuntivo si esprimono solo il rapporto di contemporaneità e di anteriorità tra il momento in cui si parla e il momento in cui è avvenuto il fatto di cui si parla. Per esprimere contemporaneità usiamo il presente congiuntivo, per esprimere anteriorità usiamo il congiuntivo imperfetto, passato, trapassato.
Il modo condizionale esprime in generale desiderio o incertezza. I tempi verbali del condizionale sono condizionale presente e condizionale passato.
Infine, l’imperativo è il modo verbale italiano attraverso cui invitiamo chi ascolta a fare qualcosa.
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