I modi di dire e le espressioni idiomatiche sono elementi importanti di ogni lingua. Il loro significato è legato alla cultura del paese in cui nascono, anche se a volte si trovano gli stessi modi di dire in lingue diverse. I modi di dire, o espressioni idiomatiche, sono fissi e il loro significato non è letterale ma figurato. In italiano sono molto usati principalmente nella lingua parlata, pertanto è utile conoscerli per capire chi parla o imparare a usarli. In questo articolo ho fatto una breve lista di alcune espressioni idiomatiche diffuse e che hanno al loro interno delle parti del corpo: mano, testa, occhio.
Stare con le mani in mano.
Stare fermo, senza fare niente, mentre intorno ci sono persone che si danno da fare. Il significato di questo modo di dire è legato probabilmente alle abitudini degli italiani di gesticolare e muovere molto le mani.
“Durante il trasloco, Gianni, invece che aiutare a preparare i pacchi, è stato con le mani in mano tutto il giorno”.
“Lucia è una persona molto attiva. Non sta mai con le mani in mano, se c’è da lavorare è sempre pronta”.
Fuori mano e a portata di mano.
“Fuori mano” è una espressione usata di solito in riferimento a luogo lontano, distante, isolato e difficile da raggiungere.
“Quest’anno mi iscrivo a danza. La scuola è un po’ fuori mano, ma sono talmente motivata che troverò il modo di raggiungerla”.
Al contrario, l’espressione “a portata di mano”, significa un luogo, ma anche un oggetto, che è vicino, facile da raggiungere, comodo: basterebbe allungare una mano per prenderlo.
“Quando i miei figli viaggiano, tengo sempre il cellulare a portata di mano anche la notte. Se chiamano, posso rispondere subito”.
Di seconda mano.
Questa espressione si riferisce a oggetti, di solito vestiti, già utilizzati da altri, non nuovi. Questa espressione si può usare anche in riferimento a una notizia, già riportata da altri, che non rappresenta una novità.
“Per avere una vita più sostenibile per l’ambiente, è utile acquistare vestiti di seconda mano”.
“Domenica andrò al mercatino dell’usato per cercare qualche accessorio di seconda mano per la mia nuova casa: in questo modo risparmio e faccio del bene all’ambiente”.
Mettere le mani avanti.
Questa espressione fa riferimento a un gesto vero. Immagina quando stai cadendo o rischi di cadere: il gesto che viene istintivo fare è portare le mani in avanti per proteggersi. In questo caso, il significato di questo modo di dire è metaforico: prendere le distanze, prendere le misure rispetto a qualcosa che può non interessarci o non piacerci, esprimere già un’opinione per prevenire una incomprensione.
“Quando abbiamo parlato della festa di compleanno di Giovanna, Claudia ha messo subito le mani avanti dicendo che in quel periodo è in viaggio per lavoro, quindi non sa se ci sarà”.
“Antonella è così insicura che, ogni volta che in ufficio le propongono un nuovo progetto, mette subito le mani avanti. Ha sempre paura di non riuscire”.
Mettersi in testa.
Credere, ritenere, convincersi di qualcosa. Farsi una convinzione, pensare qualcosa, in genere erroneamente. Si usa in riferimento a chi decide di fare una cosa anche contro la volontà di altri. E’ usato anche rispetto a chi si crea delle convinzioni sbagliate, o molto diverse dalla realtà, su sé stesso o sugli altri.
“Mio marito si è messo in testa di comprare un cane. Ma non sa quanto è impegnativo!”.
“Ci sono alcuni insegnanti che mettono in testa agli alunni idee sbagliate riguardo alla Storia italiana”.
Dare alla testa.
Questa espressione, in senso letterale, significa alterare. E’ usato spesso in riferimento a bevande alcoliche, che riducono il controllo razionale sui propri comportamenti. In senso metaforico, significa entusiasmare, in riferimento a situazioni di solito piacevoli, che danno una sensazione di allegria. A volte usato anche in senso negativo.
“Il successo gli ha dato alla testa, ormai non esce più con i vecchi amici, ma solo con i personaggi dello spettacolo”.
“Il profumo dei campi di lavanda è così inebriante che mi da alla testa”.
Passare per la testa.
Presentarsi alla mente. Si usa di solito in riferimento a un pensiero o a una idea bizzarra e passeggera che si presenta alla mente in maniera improvvisa.
“Che ne dici se andiamo a Milano per la settimana del design?” “Ma cosa ti passa per la testa? Sai che in quei giorni la città è caotica, i mezzi pubblici sono in ritardo e tutto funziona male”.
“Ultimamente a Piero passano strane idee per la testa”.
A occhio e croce.
Il significato di questo modo di dire è circa, più o meno. Si usa in riferimento a una misura non precisa. Si usa anche per indicare il risultato di una valutazione che si fa in maniera veloce e inesatta.
“Quanto costa il biglietto aereo per Milano?” “A occhio e croce intorno ai 100 euro”.
“Quanto è largo il divano di casa tua? “A occhio e croce circa 2 metri”.
A quattr'occhi.
Si tratta di un’espressione molto nota e usata per indicare un incontro privato tra due persone. Si usa in riferimento a un incontro confidenziale e intimo, senza la presenza di nessun altro. Letteralmente l’espressione nasce dal numero di occhi coinvolti nel discorso.
“L’ho incontrato a quattr’occhi e gli ho raccontato la situazione”.
“La mia responsabile ha voluto incontrarmi a quattr’occhi per dirmi della promozione”.
Aprire gli occhi.
Rendersi conto di qualcosa, scoprire qualcosa. Di solito in riferimento a un fatto negativo di cui non si era consapevoli in un momento precedente.
“Finalmente Clara ha aperto gli occhi sul comportamento dei suoi colleghi”.
“I libri della scrittrice Michela Murgia mi hanno aperto gli occhi sulla condizione delle donne in Italia e nel mondo”.
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